Oggi parlo di altro. Niente racconti, né puntate di qualcosa a spizzichi e bocconi.
Una breve vacanza in attesa di pensare a cosa farò da grande. Per il momento niente a parte la scrittura degli ultimi capitoli della nuova storia di Puzzone. Però non divaghiamo troppo.
Oggi mi propongo di parlare degli strumenti di chi scrive. Scrivere ‘scrittore’ mi fa prudere le mani e venire l’orticaria.
Dunque parliamo cosa serve allo scribacchino, l’imbratta carte o più aderente al periodo l’imbratta schermo.
Immagino che più della metà di chi osa leggere i miei pezzi, abbandona la partita perché pensa che parlo di libri, carta o elettronici, che aspettano solo di essere comprati.
Errore, cari lettori. Se volete leggere consultare testi sperando di elevarvi dalla cintola in su come qualcuno nella Divina Commedia – non chiedetemi chi è o sono, non lo ricordo – nel mare magnum della scrittura, sbagli di grosso. Se siete mediocri, leggendo pile di libri sulla scrittura creativa o sugli incipit o come si scrive in italiano oppure come non si scrive, mediocri rimanete. Io nel mio piccolo sono un mediocre e tale resterò, anche se ho letto qualche testo di autori famosi che monetizzano la loro notorietà spiegando i trucchi del mestiere.
Dunque lasciamo questo argomento ma parliamo degli attrezzi di lavoro ovvero dei programmi che ci permettono di mettere nero sul bianco dello schermo.
‘Uffa’ dirà qualcuno e non a torto, ‘abbiamo il nostro programma di video scrittura preferito e ci basta quello’.
È vero MSWord, Libreoffice e il suo parente povero, Openoffice, possono bastare. In effetti è così. Io infatti uso Libreoffice da tempo e ne sono soddisfatto. Mi sono creato due template – diciamo due modelli – uno per ottenere documenti nel formato 5,5×8,5 e l’altro 6×9. Misure naturalmente in pollici, che corrispondono ai due formati più comune dei libri.
Qualche curioso ci sarà e mi chiederà di spiegare i motivi di questa scelta. Ovviamente sono felice di soddisfare la loro curiosità. Non ci sono? Peccato ma lo spiego lo stesso. Il motivo è semplice: avere al termine della scrittura di una storia un testo ben formattato e quasi pronto per essere pubblicato o trasformato in un epub o un mobi. Pure pronto per diventare un testo cartaceo, perché è specchiato, la pagina di destra è diversa da quella di sinistra, non ci sono pagine bianche, i margini sono quelli richiesti dal cartaceo.
Adesso che mi sono beato dandomi una pacca sulla spalla per come some bravo e anche gli ultimi irriducibili lettori mi hanno abbandonato parlerò di quegli strumenti nati solo per chi scrive. Non descriverò come funzionano, perché ci sono dei blog che l’hanno fatto. Di certo non riuscirei a essere alla loro altezza: Marco Freccero e il suo blog, Barbara Businaro e il suo Webnauta.
‘Allora cianciaballe, di cosa vuoi parlare?’
Calma. Voglio solo fare un piccola rassegna dei programmi, che rappresentano un valido aiuto a chi scrive. Come? Permettendo di abbandonare fogli e appunti sparsi ovunque, la cui consultazione è fonte di stress, perché non troviamo mai quello che cerchiamo.
Questa panoramica oltre a un rapido riassunto delle sue caratteristiche fa il punto su quali piattaforme lavorano.
Ywriter e Bibisco hanno in comune molti tratti. L’elenco dei personaggi, le schede relative alle scene, la scrittura dei capitolo ed altro ancora. Diciamo tra i due Ywriter è più completo. Al momento ci sono due versioni 5 e 6. Nato come supporto per il contest NaNoWriMo si è andato sviluppando e arricchendo di funzionalità che ne fanno un prodotto completo e affidabile. Barbara Businaro ne ha scritto una bella guida che potete trovare qui.
L’ambiente nativo è Windows ma funziona sia su IOS, sia su Linux. Nella versione 6 può sincronizzarsi con lo smartphone e tenere aggiornato il testo. Quindi esiste una versione Android, che onestamente non ho provato. Su Windows so che funziona benissimo. Su Linux c’è da fare qualche distinguo. La versione 5 va abbastanza bene, anche se ha qualche mancamento. Tanto per esemplificare: l’uso del mouse e delle combinazioni dei tasti non sempre vengono recepiti. Il problema non è il programma ma l’ambiente di lavoro. Per la versione 6 ci sono più problemi. Diciamo che la versione mono non recepisce correttamente l’esecuzione del programma.
Bibisco, più spartano, non soffre problemi di piattaforma, perché essendo scritto in un linguaggio universale, Java, funziona bene su tutte le piattaforme.
Entrambi prodotti sono scaricabili in forma gratuita, Se volete potete donare qualcosa.
Specifico per l’ambiente IOS è Scrivener, programma a pagamento, che dicono molto valido. Se siete abituati a collegare con disegni utile è Scapple, di cui esiste una versione Windows.
Infine due programmi di video scrittura molto particolari. LaTeX e LyX che sono adatti per testi scientifici, umanistici e altri che necessitano di avere una bibliografia.
LaTeX è un formidabile strumento per comporre tipograficamente documenti complessi. Fornisce funzioni di desktop publishing programmabili e mezzi per l’automazione della maggior parte della composizione tipografica, inclusa la numerazione, i riferimenti incrociati, tabelle e figure, organizzazione delle pagine, bibliografie e molto altro.
Oltre a documenti stampabili può inoltre produrre presentazioni della stessa resa grafica grazie alla classe Beamer.
Prodotto open source è scaricabile liberamente in ambiente Windows e Linux.
LyX utilizza LaTeX per produrre i documenti, perché viene descritto dagli sviluppatori non come un word processor ma come un document processor in quanto permette di concentrarsi sulla struttura del testo invece che sul suo layout. La fase di stampa viene gestita producendo codice LaTeX, con il quale è possibile una stampa di qualità elevata. Inoltre con un altro programma, BibTeX, è in grado di gestire la bibliografia.
Anche questo è opensource e funziona nei due ambienti Windows e Linux.
Entrambi i prodotti sono di nicchia, perché possono servire qualora si debbano produrre testi articolati che i normali MSWord e Libreoffice non riescono a generare.
Nov28
Gli attrezzi per lo scrittore
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Io uso da moltissimi anni Word e per quello che faccio basta è avanza. Però quello che hai scritto è interessante, offre un ventaglio di scelte.
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Come ho presmesso spesso Word o Libreoffice sono più che sufficienti. Però nel caso ywriter la possibilità di sincronizzare pc e smarphone può essere utile per chi si muove. Inoltre ha un sacco di possibilità: gestire i personaggi, le scene, ecc.. e scrivere e i vari capitoli, possibilità di stampare le schede e le puntate. Diciamo che è utile per chi è abituato a tenere appunti cartacei e non solo.
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Che bello utile grazie
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prego. Una semplice carrellata di programmi
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Si davvero
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un sorriso
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Non sei meno bravo di chi hai citato nel descrivere questi programmi, anzi. Anche io sono passata a Libre office e mi trovo bene quindi concordo con te.
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Grazie Nadia per le tue parole ma non credo di essere al loro livello.
Libreoffice? Lo uso da anni -prima usavo openoffice ma poi con Oracle il progetto si è quasi arenato – e mi trove benissimo. Ottima compatibilità con MSWord, anche nelle versioni più recenti.
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molto interessante.
Prendo appunti, hai visto mai che… forse un giorno ^_^
(Proprio vero, i libri e i corsi di scrittura creativa servono solo a confondere le idee)
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ne ho comprati un paio, anzi me li hanno regalati, ma alla fine ho deciso di metterli in cantina
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Servirebbero corsi per imparare a leggere 😉 secondo me, ovvio
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ne servirebbero di corsi
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A parte la citazione, di cui la ringrazio che fa sempre piacere, tu mi caschi a fagiuolo!
Dici di non saperne, e poi scopriamo che hai due template già belli pronti per la stampa-self publishing. Dei due formati, 5,5×8,5 e l’altro 6×9, qual è quello che meglio si adatta per la lettura sugli ereader? (presumo che da LibreOffice tu faccia direttamente il salvataggio in epub, giusto?)
Devo produrre un epub…ma sono alla mia primissima esperienza, che tu ci creda o no 😀
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Per me quello più valido è il 5,5×8,5, perché si adatta meglio allo schermo di un ereader.
Con Libreoffice uso un plugin che costruisce anche i metadati, Epubwriter con epubperfect, che va alla ricerca degli errori più subdoli come spazi doppi, mancanza di punteggiatura alla fine di un paragrafo, ecc.
Poi perfeziono il tutto con Sigil – costruzione TOC. Infine verifico con epubcheck la congruenza dell’epub – 2 o 3 –
L’epub creato da libreoffice non l’ho mai provato. Verificherò quanto è valido.
Per epub2writer, scritto da Luca Calcinai, il papà di Streetlib quando si chiamava simplicius è un peccato che abbia smesso di svilupparlo. ERo in contatto con l’autore per fare da beta tester ma poi è sparito dai radar. Comunque l’accoppiata con Sigil va benissimo. Quindi ti consiglio di usarlo, perché è tenuto aggiornato ed è libero.
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PS: Simon Heynes è di nuovo al lavoro su yWriter, per la versione 7 che potrà essere usata anche su sistemi iOS senza emulatore Windows.
E Scrivener mi risulta essere anche per ambiente Windows. Infatti, se vinco il NaNoWriMo, penso di usufruire dello scontro 50% e vedere finalmente com’è! 🙂
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Sono passato su Scrivaner proprio ieri sera per dare informazioni fresche. Non mi risultano versioni per Windows. Di Scapple, sì, interessante per chi ama le bolle.
Purtroppo su Bibisco mi devo smentire, la nuova versione 2 non funziona su Linux. Srasera la provo in ambiente Win10.
yWriter6 continua a dallire in ambiente Linux, anche con l’ultima versione di Mono. L 5 no va alla grande anche su Linux. Voglio vedere all’opera la app su smartphone. Vedo che su kindle costa 4,05€. Su android non lo so. verificherò
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Scrivener for Windows, qui la versione trial: https://www.literatureandlatte.com/scrivener/download
Poi spiegano a parte perché tra iOS e Windows c’è differenza di versione: https://www.literatureandlatte.com/scrivener-3-for-windows-update
yWriter app per Android anche quella mi risulta a pagamento, io l’acquistati per scriverci il post oramai un anno fa. 🙂
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sul sito ufficiale di scrivaner compare solo Mac.
Credo di aver scaricato, quando Freccero ne aveva parlato, una versione per Win ma poiché lo uso poco credo di non averla installata.
Sì, l’app per android è a pagamento 4,89€ per la precisione. Ho controllato dopo la mia risposta
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Interessante….e soprattutto grazie
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ma prego
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Essere mediocri ‘nel proprio piccolo’ giuro sul triste petto di pollo ai ferri con insalata che ho mangiato dopo aver fatto palestra che mi mancava. Magari, se non l’hai ancora coperto col copyright, me lo rivendo alla prima occasione decente (buona mi sembrava eccessivo; ho anch’io un minimo di decenza, appunto).
Davvero uno scribacchino, imbrattacarte ha bisogno di tutta questa roba? (Forse, però, farei meglio a chiederlo a qualche esponente di suddetta categoria, che per ovvie ragioni potrebbe rispondere con maggior cognizione di causa. Ne conosco giusto una…)
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Vedi chi scrive – continuo a non usare la parola scrittore – per darsi un contegno usa gli attrezzi. Non so quali ma li usa
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Io scrivo…dappertutto! Appunti sul telefono, Pages su Mac, Word su Windows, il text editor inossidabile per l’html e chiaramente WP.
Ottime dritte, ne conoscevo alcuni, ma penso che a Ywriter darò un’attenta occhiata. Grazie!
PS: anche io mi definisco “scribacchino”, anzi “scrivano” 😂
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allora sei come i bambini che scrivono sui muri 😀
Ywriter su win è interessante. In altri ambienti è meglio non perdere tempo.
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Che articolo interessante! Spero di non scandalizzarti se la mia conoscenza non va oltre Word e Libre Office. Poi lavoro con Power Point e Photoshop ma per alre cosette ovviamente. Mi perdoni se aggiungo: non toglietemi carta e penna? E Dragon Naturally Speaking per poi trascivere a voce sul pc? Irrecuperabile?!?!
Grazie per le dritte comunque Gian Paolo.
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Certo che non mi scandalizzo se usi carta e penna. La uso anch’io e ho montagne di fogli con annotazioni varie. Mai preso appunti vocali. Può essere il tema di un altro pezzo. Quelli citati sono strumenti specifici che possono aiutare. Io ci ho provato più volte ma mi sono sempre arreso.
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Non è male sai evitare ogni tanto la tastiera? Lo trovo più riposante. Pensaci!
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mi piace scrivere a mano
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Pure. Il ricorso alla dettatura è solo un’eventuale seconda tappa.
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non l’ho mai fatto. Nemmeno ai tempi dell’università
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Quando ho letto il titolo ho pensato d’istinto “tè e gatto”. Ho notato solo dopo che quello che batto a tastiera va a finire da qualche parte…
瞬俳人殺
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finisce in pasto a tutti
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Molto utile 💪
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grazie
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Interessante
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grazie
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Un paio di mi erano ignoti ma ammetto che il mio tallone d’Achille è proprio la formattazione. Libre office non mi soddisfa e gli altri mi paiono complicati. Insomma, esiste l’idiosincrasia in casi come il mio?
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No, Elena. Banalmente esiste il rifiuto. Capita anche a me.
Libreoffice avrà delle pecche ma tutto sommato è onesto. Word? L’ho abbandonato tredici anni fa quando MS per farmi comprare la nuova versione di Office disse che quella che usavo era scaduta. Passato a openoffice, gratuito, di lì il passo a Libreoffice era quasi obbligato.
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Idem. E poi mi piace l’idea dell’open source
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anche a me
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Grazie per le dritte e per la lezione di umiltà che serve a tutti
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grazie a voi che mi leggete.
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