Prosegue la storia di Puzzone e Walter. Per chi non ha letto – imperdonabile – le puntate precedenti le può trovare qui. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
ed ecco la nuova.
Walter nei giorni che precedettero il Natale non ebbe modo di pensare ai resti trovati lungo il Sile né di segnalarne la presenza, alla protesi recuperata nel Botteniga su indicazione di Puzzone. Era troppo impegnato nelle ultime commissioni e incombenze che Sofia gli aveva trovato per le feste ormai imminenti per pensarci e alla fine si dimenticò.
Complice i giorni in cui cadevano le due festività natalizie prendendo il solo venerdì di ferie stava a casa per quasi una settimana. Quest’anno il tempo volgeva stabile al bello: freddo ma non gelo, soleggiato e senza l’umidità della nebbia che pareva una costante nel passato e senza neve. A walter questo clima piaceva, perché poteva muoversi senza problemi. Il Natale trascorse tranquillo senza interferenze di visite o altri impicci. Solo loro tre. Come da quando convivevano nel giorno di Natale Sofia gli faceva compagnia in Piazza dei Signori per l’aperitivo all’uscita dalla messa. Puzzone in chiesa non era ammesso e quindi doveva rimanere in casa. Lui lo riteneva un affronto e si sentì offeso per essere stato abbandonato. In tutte le altre festività dell’anno aveva sempre accompagnato Walter al rito dell’aperitivo. Per Natale questo era disatteso e il suo umore virava al nero con la tendenza a vendicarsi. Era il secondo Natale che trascorreva con loro ma non gradiva restare chiuso in casa. L’anno precedente si era sfogato sulle ciabatte nuove di Sofia, il regalo natalizio di Walter. Quest’anno era più grande e si acciambellò senza degnarli di uno sguardo, quando uscirono dopo averlo salutato con un buffetto. Al loro ritorno non fece festa e preferì rimanere in cucina sotto il tavolo senza mettersi come era solito fare tra loro. Si riappacificò un poco solo nel pomeriggio, quando tutti e tre raggiunsero Venezia dove si fermarono per la cena in trattoria dopo un lungo camminare per calli e ponti in mezzo alla folla dei turisti.
Il giorno seguente Walter rimase solo, perché Sofia non poteva mancare al pranzo dei suoi. Vista la bella giornata e per farsi perdonare da Puzzone, che teneva il broncio per l’abbandono del giorno precedente, decise di raggiungere il Montello e passare qualche ora all’aria aperta.
Raggiunto Montebelluna Walter si portò in un Bed&Breakfast contornato dai boschi, dove Puzzone poteva correre libero e sfogare la sua esuberanza. Finalmente, pensò, posso soddisfare il mio desiderio di essere privo di vincoli.
Walter si sistemò sotto un castagno per tenerlo sotto controllo ma non ebbe la necessità di richiamarlo. Puzzone periodicamente tornava da lui con la lingua a penzoloni e l’occhio lucido di gioia. Inseguiva le tracce degli animali selvatici che popolavano il bosco ma non si spingeva mai troppo lontano. Il suo unico cruccio era l’acqua e la sete che il gran correre gli procurava. Per una strana configurazione morfologica del Montello non c’erano polle o torrenti mentre il terreno trasudava l’odore umido dei corsi d’acqua sotterranei. Era per lui una tortura avvertirne la presenza senza potersi dissetare. L’unica fonte era Walter, che conoscendo questa particolarità del posto aveva portato da casa una tanichetta d’acqua fresca.
A mezzogiorno Walter richiamò senza troppi sforzi Puzzone che era affamato quanto lui. Il gran correre gli aveva messo appetito. Walter mangiò alla veneta coi piatti tipici della zona, mentre Puzzone si rifocillò con le crocchette che avevano portato da casa.
Nelle prime ore del pomeriggio a malincuore Puzzone si sistemò sulla Punto per tornare a Treviso. Se all’andata aveva appannato il lunotto posteriore con suo fiato cercando di forarlo, al ritorno si sdraiò sfinito sul pianale, facendo un breve pisolino. Li aveva perdonati per il giorno di Natale. Il suo perdono si manifestò al ritorno di Sofia con grandi leccate di mano e con la coda che si agitava con furore. Lei accolse queste feste con piacere. In definitiva forse avrebbe gradito di più la gita sul Montello che il pranzo con i suoi genitori.
La mattina successiva, quasi una festa per Puzzone, Walter andò con lui all’edicola a comprare il quotidiano e fare due passi fino a Piazza dei Signori che sonnecchiava dopo i bagordi mangerecci dei giorni precedenti.
La locandina fuori dell’edicola lo lasciò sbigottito, facendogli ricordare la parte di corpo trovato lungo il Sile e tutto quello che ruotava intorno. “Macabro rinvenimento nel giorno di Natale. Ritrovato lungo il Sile un corpo di donna mutilato”.
Non c’era necessità di leggere l’articolo: Walter sapeva benissimo di cosa si trattava.. Immaginò che il maresciallo presto l’avrebbe convocato. Non ci voleva molto ad accoppiare protesi a corpo mutilato.
[continua]
Ciao caro Gian Paolo! 🙂
Buon inizio di febbraio !!! 🙂 🙂 🙂
Ho due nipoti :
È il nipote di ANDREI, nato in Romania, ed è il figlio di mio figlio:
http://aliosapopovici.wordpress.com/2013/09/26/
Ho ancora un nipotino di nome EMANUEL, nato in Italia…………..
http://aliosapopovici.wordpress.com/2013/09/13/
Grazie mille per la visita, l’apprezzamento e la domanda! 🙂
Una giornata meravigliosa che auguro con tutto il cuore! 🙂
Con amicizia,
Aliosa! 🙂
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sia un febbraio sereno, Aliosa
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Ciao, Gian Paolo ! 🙂
Grazie mille per gli apprezzamenti fatti contro il mio post! 🙂
La lingua latina è l’origine delle lingue italiana e rumena e quindi degli italiani e dei rumeni che vogliono 🙂 🙂 🙂 si capiscono l’un l’altro, come in realtà comprendiamo noi stessi! 🙂
Come domani pomeriggio il mondo va in tour come ogni volta nei fine settimana, lascia che ti auguro tutto il mio cuore, una bellissima festa! 🙂
Alesa! 🙂
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ciao
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Buondì, Bear !
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felice pomeriggio Mad
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A te, Bear ! Grazie !
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grazie, Mad
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Mi è molto piaciuto che tu ti sia soffermato un pochino a raccontare odori e ambientazioni del bosco.
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dovevo farlo. Grazie
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Inizia un radioso mese di febbraio Gian,silvia
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lo sia anche per te
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